Molti imballi sono costituiti da plastica : è versatile, igienica, leggera, offre molte soluzioni economicamente vantaggiose.

E’  un materiale interessante, spesso considerato problematico perché virtualmente indistruttibile: il che, invece , la rende perfetta per il riciclo. Dalla plastica riciclata nascono nuovi oggetti e, soprattutto, nuovi imballi.

Gli aspetti da considerare sono molteplici e il tema è complesso. Una informazione corretta è indispensabile per poter identificare ciò che rende un imballo “sostenibile”.

Il packaging in plastica è sostenibile se

E’ CERTIFICATO

Le Certificazioni del packaging garantiscono la rintracciabilità dell’origine delle materie prime, l’assenza di componenti pericolose, la sicurezza di salute e ambiente .

La normativa REACH prevede l’adozione di restrizioni nell’utilizzo di sostanze pericolose o  “estremamente preoccupanti” : Cancerogene, Mutagene e tossiche per la Riproduzione (CMR), sostanze Persistenti, Bioaccumulabili e Tossiche (PBT), sostanze molto Persistenti e molto Bioaccumulabili (vPvB) e Interferenti Endocrini (IE). Adottare imballi “Reach compliant” significa sicurezza in fase di utilizzo e riciclabilità in fase post-consumo.

E’ RICICLABILE

Un packaging è riciclabile , secondo le indicazioni ISO 14021, quando è separabile dal flusso dei rifiuti indifferenziati è può essere effettivamente utilizzato per produrre materia prima secondaria.

La plastica è sicuramente uno dei materiali più interessanti dal punto di vista del riciclo.

Dalla plastica riciclata si ricavano materie prime secondarie, da cui possono nascere nuovi prodotti, limitando in questo modo estrazione, lavorazione ed impiego di nuove materie prime fossili.

E’ COMPOSTABILE

Il packaging compostabile  rispetta i criteri chimici, di biodegradabilità, disintegrazione ed eco-tossicità previsti da EN13432. Per essere effettivamente compostabile, deve trovare negli impianti di trattamento:

  • specifiche condizioni ambientali (umidità, temperatura, omogeneità di materiali)
  • specifiche condizioni operative (impianti progettati per il trattamento non esclusivo di scarti alimentari)

Il packaging  compostabile non deve essere raccolto con la plastica tradizionale, per evitare di danneggiare il processo di riciclo.

NASCE DA MATERIE PRIME RICICLATE

Il packaging composto da materiale riciclato contiene una componente di materia prima secondaria, ottenuta da rilavorazione di materiali di recupero, altrimenti inviati a smaltimento.

La materia prima secondaria è originata dalla raccolta differenziata di imballaggi post-consumo o da scarti di lavorazione pre-consumo (escluso lo scarto/sfrido di lavorazione interna allo stesso stabilimento produttivo).

Il packaging con componente di materia prima riciclata contribuisce a ridurre l’impiego di materie prime fossili.

Nel post consumo risulta 100% RICICLABILE.

NASCE DA MATERIE PRIME RINNOVABILI

Il packaging composto da materie prime rinnovabili  contiene una componente di materia prima originata dalla coltivazione di vegetali.

Solitamente si impiegano vegetali a crescita rapida, quando possibile diversificando, per evitare monocolture.

Il packaging con componente di materia prima rinnovabile contribuisce a ridurre l’impiego di materie prime fossili e compensa le emissioni di CO2.

Nel post consumo risulta 100% RICICLABILE.

AUMENTA LA SICUREZZA DEI PRODOTTI CONFEZIONATI

Garantire la sicurezza dei prodotti rappresenta l’obiettivo principale del packaging.

Quando l’imballo garantisce l’integrità della merce confezionata lungo tutta la catena distributiva, svolge un ruolo fondamentale per la “sostenibilità”.

Preservandone le proprietà funzionali, evita che la merce si deteriori e divenga inservibile, trasformandosi in un rifiuto da smaltire.

E’ corretto concentrarsi solo sui materiali?

Selezionare materiali sostenibili è necessario, ma non sufficiente.

Ottimizzare il packaging, significa rimuovere tutta la plastica non necessaria, il cosiddetto  “sovraimballo”, per attuare PREVENZIONE ALLA FONTE .

Ridurre quanto più possibile peso e volume dell’imballaggio, a parità di materiali e prestazioni, diminuisce quantitativamente:

  • in fase produttiva: materie prime, acqua, energia, emissioni
  • in fase di utilizzo: trasporti, spazi di stoccaggio
  • in fase post consumo: residui di imballaggio da smaltire/avviare a riciclo

Quindi, il packaging è sostenibile se:

  • è certificato, privo di sostanze pericolose, tracciabile
  • è riciclabile oppure compostabile
  • è prodotto con materie prime derivate da fonti rinnovabili o da processi di riciclo
  • è sottile e leggero,  ottimizzato per ridurre la quantità di materiale necessaria per ogni confezione
  • è efficace, aumenta la sicurezza dei prodotti, preservandone funzionalità e valore economico

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