TRIOLOOP™, il film estensibile prodotto con il 75% di materie prime da riciclo (di cui almeno il 51% da Post Consumo) si inserisce nella visione Europea in cui gli imballaggi in plastica dovranno diventare parte integrante dell’economia circolare.

Già disponibile per impiego manuale, in questi primi giorni di novembre è stata avviata anche la produzione di una versione ultra sottile.

La nuova gamma di Trioloop™ ultra sottile verrà realizzata nello stabilimento produttivo di Se.co.pack a Rivanazzano Terme e coniugherà il vantaggio della riduzione dello spessore all’impiego di materie prime riciclate post consumo.

Utilizzare film estensibile con componente P.C.R. e contemporaneamente ridurne lo spessore consente di diminuire il peso totale degli imballi e di ottenere una importante diminuzione nell’uso di materie prime fossili.

La scelta di utilizzare materie prime da Riciclo Post Consumo anche per la produzione di film estensibile nasce dalla forte coscienza ambientale che caratterizza Trioplast AB ed è sostenuta da alcune decisioni assunte in sede comunitaria riguardo gli imballaggi in plastica.

Da anni attenta al tema della sostenibilità l’Europa è intenzionata a guidare la transizione verso una economia sempre più orientata verso la riduzione dell’impatto ambientale.

In quest’ottica, richiede ai produttori la capacità di assorbire, entro il 2025, almeno 10 milioni di tonnellate di Plastica Riciclata Post Consumo da impiegare come materia prima negli impianti produttivi.

La New Plastic Economy vede la plastica inserita in uno schema circolare dove da “rifiuto” deve trasformarsi in “risorsa”.

Riciclare la plastica risolve alla radice il problema dell’inquinamento e apporta benefici ambientali ed economici.

I punti cardine sui quali operare per promuovere il riciclo e ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi in plastica sono:

  1. Eliminazione della plastica superflua: ripensare i metodi di imballo e ridurre il peso degli imballaggi
  2. Utilizzo esclusivo di plastiche certificate 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili
  3. Organizzazione di un sistema di raccolta adeguato che faciliti il recupero, il riciclaggio o il compostaggio di tutti gli imballaggi in plastica
  4. Utilizzo di materie prime provenienti da raccolta e riciclo della plastica, sia per stimolare il circolo virtuoso di raccolta e riciclaggio, sia per ridurre al minimo l’utilizzo di materie prime da fonti fossili (che non sono illimitate)
  5. Utilizzo di imballi certificati privi di componenti pericolose o dannose per salute umana ed ambiente

Utilizzare materie prime provenienti dal circuito del Riciclo Post consumo riduce i rifiuti e migliora la carbon footprint.

Il materiale plastico viene inserito in un ciclo virtuoso produzione⇒utilizzo⇒raccolta⇒riciclo⇒materie prime⇒ che rende la plastica “materia prima infinita”.

Le materie prime utilizzate per la produzione di TRIOLOOP™ sono P.C.R (Post Consumer Recyclates) e P.I.R (Post Industrial Recyclates) di provenienza Europea certificata EuCertPlast.

Gli impianti di riciclo si trovano a Nyborg (Danimarca) e Pouance (Francia).

Già in questa fase di transizione, con un impiego di materie prime da riciclo sempre crescente, sarà fondamentale poter “tracciare” qualitativamente e quantitativamente ciò che viene utilizzato in fase produttiva.

Il BILANCIO DI MASSA è il metodo che verrà utilizzato per traghettare la produzione da un utilizzo di materie prime totalmente fossili all’impiego di materie prime da riciclo. Nella fase iniziale le materie prime saranno miste (fossile + riciclata).

L’obiettivo è il progressivo incremento dell’impiego di materie prime riciclate e diminuzione delle materie prime fossili, mantenendo inalterata la qualità del prodotto finito.

Attualmente esistono diverse metodologie di calcolo del bilancio di massa. E’ quindi fondamentale che venga stabilito uno standard globale e che non venga ritenuto valido il metodo della “cessione dei crediti” tra siti produttivi, né dal punto di vista chimico, né dal punto di vista geografico.

Con la  “Tracciabilità chimica e geografica” è possibile certificare la quantità di materia prima fossile o riciclata contenuta in un determinato prodotto, conferendo credibilità all’intero processo di riconversione da una produzione interamente derivata da materie prime fossili verso percentuali sempre maggiori di materie prime riciclate.


Cosa si intende con “Tracciabilità Chimica”?

E’ il sistema che consente di “tracciare” tutte le componenti impiegate per la produzione di un determinato manufatto, dall’ingresso delle materie prime (fossili e riciclate) nello stabilimento di produzione,  al loro utilizzo lungo la catena produttiva, sino al prodotto finito.


Cosa si intende con “Tracciabilità Geografica”?

E’ il sistema che consente di certificare dove avviene un processo produttivo e che le materie prime (fossili o riciclate) entrate in uno specifico sito produttivo siano utilizzate unicamente ed interamente in quello stabilimento.

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